EYES-365 di Roberto Rossi, Presidente della FIAF
E’ veramente un grande piacere scrivere queste righe di
presentazione della nuova Monografia EYES -365 per il
forte legame che mi lega a questo Club e a molti dei suoi
soci, in primis al presidente Luca Monelli. Si tratta di un
legame più che ventennale, nato nel 1994 quando, da
neoeletto Consigliere Nazionale e Direttore dell’allora Il
Fotoamatore, ebbi l’onore di ricevere l’invito a partecipare
alla prima edizione di Fotoincontri.
Quanto accaduto in quelle due giornate, e poi nel seguito
della reciproca conoscenza, fu quello che nelle storie
d’amore si chiama “colpo di fulmine”.
La grande ospitalità e accoglienza degli amici di San
Felice, la comune voglia di essere parte attiva e propositiva
della Federazione, le nostre storie molto simili, crearono un
legame che si è poi consolidato nel tempo. Da quel primo
giorno ho preso parte a tutte le edizioni di Fotoincontri e a
molte altre attività organizzate dal Club, cercando sempre
di dare il mio contributo e il mio appoggio a questo gruppo
di amici.
L’amicizia è uno dei valori fondamentali, uno dei pilastri
della nostra comunità di appassionati di fotografia: i
soci del Photoclub Eyes hanno sempre messo al centro
della loro attività questo valore, costruendo un gruppo
fortemente motivato a stare insieme sulla base del
rispetto, della stima, della disponibilità tra i membri del
gruppo, facendo diventare un hobby anche una profonda
relazione affettiva.
Quando, alcuni mesi fa, Luca mi telefonò per raccontarmi
di questa nuova esperienza portata a termine con
successo, nelle sue parole ho sentito l’entusiasmo e
l’emozione di un padre per un figlio che è nato. Mi sono
subito reso conto dell’importanza di questo progetto, non
solo per quello che ha generato all’interno del Club di San
Felice, ma anche per quello che potrà essere il suo seguito
in ambito nazionale, costituendo un esempio per tanti che
cercano strumenti innovativi per vitalizzare le attività dei
loro circoli.
Non mi dilungo nella spiegazione del progetto, ampiamente
descritto nelle pagine successive, ciò che mi preme
evidenziare è la grande valenza di questa idea semplice
capace, però, di generare un risultato veramente
importante.
Quanto sia stato entusiasmante far parte di questa
realizzazione si percepisce dalle parole che i soci del
circolo Eyes hanno scritto nel Blog di Agorà di Cult. Daniele
Barbieri, in particolare, riassume molto bene il senso della
partecipazione:
“Il progetto EYES-365 del Photoclub Eyes, di cui faccio
parte, è un eccezionale allenamento per occhi e mente. Ti
porta a dover pensare la foto, non solo a scattare ciò che
vedi. Giorno dopo giorno stimoli la creatività, cerchi punti
di vista originali, sviluppi un linguaggio fotografico. E non
si tratta solo di un percorso personale. Infatti, il continuo
confronto con gli altri soci partecipanti funge da ulteriore
stimolo critico al proprio lavoro. Sono entusiasta di questo
arricchimento umano”.
Il lavoro quotidiano ha generato una crescita collettiva
del gruppo rendendolo più coeso che mai, determinato
al raggiungimento di un risultato che non è mai stato
scontato.
Un’idea così importante non può e non deve rimanere
patrimonio di un solo gruppo ma, come tutte le grandi
esperienze maturate nei territori, deve diventare patrimonio
collettivo della nostra Federazione. Proprio per questo ho
cercato di diffondere l’idea progettuale in tutte le occasioni
pubbliche dell’ultimo periodo ed ho proposto questa
attività al mio stesso circolo. Abbiamo leggermente rivisto
l’aspetto temporale, proponendo un tema a settimana e
consentendo l’utilizzo di qualsiasi attrezzatura fotografica.
Anche al Circolo di Bibbiena il risultato è stato superiore a
qualsiasi aspettativa: dopo solo sei settimane e sei temi
la partecipazione è cresciuta in maniera esponenziale.
I partecipanti hanno dimostrato un incredibile impegno
progettuale e una instancabile capacità di realizzazione
per tener fede ai ritmi fotografici. La cosa senz’altro più
interessante è stata però vedere consolidare lo spirito
di gruppo, giorno dopo giorno, nella certezza di star
costruendo qualcosa che davvero appartiene a tutti.
L’idea di crescere divertendosi, di fare attività sociale e
cultura, di confrontarsi continuamente con la creatività
altrui condividendo eventi della quotidianità come momenti
speciali, tutto ciò è anche quello che da sempre vogliamo
fare nell’allargata famiglia della FIAF.
Così sento la necessità di ringraziare di cuore questo
Club per il grande contributo che ha sempre dato, e che
continua a dare, alla nostra Federazione e per aver deciso
di pubblicare il volume di questo progetto nella collana
delle Monografie FIAF, rendendolo prezioso patrimonio
comune.