Corso di stampa alla Gomma Bicromatata

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Lunedì 3 Febbraio ore 21.30 presso la sede del Photoclub Eyes BFI

Via Montessori, 39 a San Felice sul Panaro (MO)

Corso di stampa alla Gomma Bicromatata a cura di MAURO VERASANI

Serata di introduzione al nuovo corso di stampa alla gomma bicromatata, saranno visibili alcuni lavori artistici di Mauro Verasani, eseguiti con questa tecnica di stampa fotografica, antica e manuale. Prendendo visione e contatto diretto con i manufatti, sarà possibile, (per chi non conosce questa tecnica), capire le possibilità creative e assolutamente uniche che la sua specificità artistica offre.
Con la guida di Antonio Guicciardi sarà introdotto, un dialogo con l’autore per parlare delle motivazioni che lo hanno portato a scegliere questa modalità di espressione artistica fra le tante altre da lui sperimentate.

Nella serata di presentazione successiva, riservata agli iscritti al Photoclub Eyes, verrà illustrata la teoria delle varie fasi di realizzazione dell’immagine fotografica, l’attrezzatura occorrente e l’itinerario del corso 2020.
Verranno spiegate le varie fasi del procedimento, a partire dalla costruzione del negativo digitale (stampato su acetato), i materiali, la preparazione della carta da stampare, l’esposizione alla luce ultravioletta, lo sviluppo e l’asciugatura della fotografia.

Seguiranno due week end di laboratorio, con le attrezzature messe a disposizione da Mauro Verasani, che consentiranno ad ogni partecipante di realizzare le proprie immagini alla gomma bicromatata.

Galleria FIAF – “LA QUINTESSENZA”

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Galleria FIAF 

Centro Culturale Opera – Azioni Creative 

San Felice sul Panaro – Modena

PHOTOCLUB EYES 

presenta “LA QUINTESSENZA” mostra fotografica collettiva dei soci del PHOTOCLUB EYES 

Vedere il mondo, cose pericolose da raggiungere, guardare oltre i muri, avvicinarsi, trovarsi l’un l’altro è sentirsi. Questo è lo scopo della Vita.’ Poche semplici frasi per raccontare la Quintessenza della Vita. Gli scatti che compongono la mostra hanno al centro le persone. Persone qualsiasi, che nel loro fare quotidiano, dal fare i tortellini, ad insegnare una disciplina sportiva, allo svolgere la propria professione, hanno realizzato qualcosa di positivo. Persone che si meritano una copertina ‘dedicata a tutti quelli che lo hanno fatto’.La mostra analogica rende omaggio al film di Ben Stiller I sogni segreti di Walter Mitty’ anche nella scelta della pellicola, una Kodak TRI-X 400, la stessa usata nel film dal fotografo Sean O’Connell, autore delle scatto n.25, lo scatto della copertina dell’ultimo numero cartaceo di Life, la cui ricerca sarà il motore narrativo del film. 

Federico Ardizzoni 

Fin dalla fondazione del Photoclub Eyes la camera oscura è stata il perno dell’attività fotografica del circolo. Il collettivo analogico del Photoclub Eyes in questi ultimi anni ha ridato vita alla camera oscura che, con l’avvento del digitale era nel frattempo usata pochissimo. Nel 2013 alcuni “nostalgici” soci pionieri ne hanno riaperto le porte, intere notti passate a studiare, a bobinare e stampare, e da allora sono stati tantissimi i soci che hanno ripreso o iniziato a scattare in pellicola e, grazie ai corsi che abbiamo organizzato, hanno potuto sviluppare i propri rullini e stampare le proprie fotografie in modalità analogica, riscoprendo la magia della fotografia. Dal 2016 il collettivo analogico, che ad oggi annovera circa trenta partecipanti, realizza una mostra con cadenza annuale, con un tema scelto internamente, nell’ordine una mostra a tema libero, a cui hanno fatto seguito ‘Capolinea’ e ‘Urban Decadence’. 

Federico Ardizzoni

INAUGURAZIONE MOSTRA Lunedi’ 13 Gennaio 2020 ore 21.30

Apertura settimanale ogni Lunedì e Giovedì dalle ore 21.00 alle 24.00 – Chiusura mostra il 17 Febbraio 2020

Via M. Montessori, 39 41038 San Felice sul Panaro (MO)   

www.fotoincontri.net

eyes.galleriafiaf@gmail.com

THE VILLAGE photobook di Catalina Isabel Nucera

Lunedì 9 Dicembre alle ore 21:15, presso la sede del Photoclub Eyes di San Felice sul Panaro (MO) in Via Montessori 39, presentazione del photobook “The village” di Catalina Isabel Nucera, fotografa reggiana che da anni documenta la condizione disagiata di chi vive nell’estremo sud della Bielorussia ancora devastata dalle conseguenze del disastro nucleare di Cernobyl.

Ingresso libero

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C’è un villaggio circondato da boschi nell’estremo sud della Bielorussia. Proprio vicino alla frontiera ucraina, dritto nel cuore della “zona d’esclusione” che circonda Chernobyl: trentatré anni dopo il disastro nucleare del 26 aprile 1986, la sua terra ha una contaminazione di 31 curie per chilometro quadrato, i suoi abitanti – 312, compresi 90 bambini – hanno in corpo ben più di un millisievert (unità di misura dell’energia radioattiva assorbita da organi e tessuti umani), oltre la norma. Eppure, non c’è traccia di controlli.

Questo villaggio esiste solo per la sua gente. Per tutti gli altri, è un luogo fantasma: troppo contaminato per continuare ad essere abitato.

Kirov è il teatro di una fiaba nera: nella scuola, in chiesa, nelle case con gli steccati dipinti in colori accesi, spostate appena qualche metro più in là del punto in cui sorgevano prima del disastro, si respira un’energia misteriosa e impalpabile.

Kirov contiene un segreto: come e perché si sceglie di sopravvivere in un luogo di morte?

Kirov è un luogo fuori dal tempo: il passato, qui, è troppo pesante da ricordare, e il futuro troppo difficile da immaginare: quali saranno, negli anni, le conseguenze della contaminazione sulla salute di questa gente? Il ricordo del disastro rimane nei documenti ufficiali, nei barattoli delle conserve stipati nelle dispense, nel tessuto carnoso dei funghi contaminati da cesio 137 e stronzio 90 che a Kirov la gente ama raccogliere e mangiare, ma sbiadisce dalla memoria di chi, per continuare a vivere, preferisce dimenticare.

The Village il libro di Catalina Isabel Nucera, è uno sguardo sulla resilienza e l’ostinazione di chi, in questo villaggio sulla soglia dell’impossibile, continua a vivere, seppellendo in questa terra i propri morti e piantando in questa terra i propri semi, come se questo fosse l’unico luogo possibile da chiamare “casa”.

Sono una fotografa che vive e lavora in provincia di Reggio Emilia.
Invio il comunicato stampa del mio libro fotografico “The Village” nella speranza che vi possa interessare per una presentazione dello stesso, nella vostra sede.
Ho realizzato questo libro perché da molti anni mi occupo di infanzia disagiata. Nello specifico, di bambini provenienti dalla zona contaminata dal disastro nucleare di Chernobyl.
Viaggio in Bielorussia per motivi umanitari dal 2007, recandomi nel villaggio di Kirov a ridosso della zona di esclusione, vicina alla frontiera con l’Ucraina. Nel 2016, ho deciso di fare un libro fotografico per raccontare questo luogo e la sua gente. Il Photobook è stato pubblicato nel mese d’aprile di quest’anno (2019).

Progetto EYES-Portfolio

 

Progetto EYES-Portfolio

Lunedì 4 Novembre alle ore 21.15 presso la sede del Photoclub Eyes In Via Montessori 39 a San Felice sul Panaro, presentazione dei lavori prodotti dai soci per il progetto EYES-Portfolio. Interverrano in qualità di lettori dei portfoli presentati: Daniela Bazzani curatrice di mostre, Silvano Bicocchi direttore del Dipartimento Cultura della FIAF, Patrizia Digito curatrice di mostre, lettrice della fotografia e collaboratrice FOTOIT, Renza Grossi tutor fotografico e lettrice della fotografia.

DANIELE BARBIERI “TERRA PIATTA”
DAVIDE BENATTI “NATURA MORTA”
ERIKA VALLIERI “RIGENERAZIONE”
FABIO BARALDI “17:30”
GIULIO CESARE GILLI “INIDENTITARI”
LEONARDO ADDABBO “NINETEEN”
LUCA MONELLI “IL CIRCO DELLE STELLE”
LUCIA CARMEN MAGRI “C’ERA UNA VOLTA IL MARE”
NAOMI LUIS DI STEFANO “DIPENDENZE”
PAOLO FERRARI “GREENLAND”
PAOLO REBECCHI & CRISTINA CAVICCHIOLI “SPAZIO LIBERO”
PATRIZIA BARALDINI “MAMMA CI SONO ANCH’IO”
RAFFAELE CAPASSO “___”
VANNI MONELLI “ALLA RICERCA DELL’ESTASI”

Ingresso libero

Galleria FIAF – “EYES MAIL-ART”

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Mostra autoprodotta dalla GALLERIA FIAF

Centro Culturale Opera – Azioni Creative

di San Felice sul Panaro – Modena

“EYES MAIL-ART”

 

Il Dipartimento Progetti del PHOTOCLUB EYES BFI, in questi ultimi anni ha portato a termine due importanti progetti fotografici collettivi, EYES-365 ed EYES-52, sono anche state realizzate due Monografie FIAF.

Ora, con questo nuovo progetto intitolato EYES MAIL-ART, abbiamo voluto celebrare il 150° anniversario della realizzazione della prima cartolina postale. Ad avere l’idea, il 1 ottobre 1869, fu un certo Emanuel Alexander Herrmann, professore di economia all’accademia militare teresiana.

Il nostro progetto prevedeva la realizzazione di fotografie a tema, per dodici temi con cadenza mensile. Le fotografie dovevano essere inedite, stampate nel formato “cartolina” 10×15 cm.. Si doveva poi incollare sul retro un adesivo, prestampato per l’occasione, con tutte le caratteristiche del retro delle normali cartoline. L’autore poteva poi personalizzarla con testi, disegni ed incollaggi vari. Una volta affrancata doveva essere regolarmente “imbucata”.

Luca Monelli Presidente Photoclub Eyes BFI

 

L’opera fotografica, in questo caso la cartolina, pensata, realizzata e stampata è accompagnata da una presentazione, una citazione o anche una riflessione che aggiungono valore all’opera stessa, facilitano la lettura dell’immagine e dichiarano le intenzioni dell’autore. Infine c’è il viaggio, quasi liberatorio per l’immagine che, anziché rimanere latente nella memoria di un PC  o di un hard disk o chiusa in un cassetto, viene spedita, manipolata, maltrattata, subisce gli sgarri meccanici delle distributrici di posta, gli insulti del meteo e finalmente giunge a destinazione dove viene sempre accolta con gioia e calore, viene vista, commentata, catalogata ed esposta… mai un’opera fotografica, che non sia una mail-art, ha compiuto tanti passaggi. Questo è il valore aggiunto di queste immagini che si arricchiscono di segni anche nel corso del viaggio, segni dettati dal caso e irripetibili che rendono unica l’opera.

Vanni Monelli Segretario Photoclub Eyes BFI

Galleria FIAF – “ATTO POETICO” di Montserrat Diaz

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Descrizione della mostra

L’idea che la vita e i sogni siano fatti della stessa sostanza è stata da sempre presente nei miei pensieri ed è necessariamente l’anima delle mie opere. Se si pensa al passato, ci si accorge che il ricordo di quello che abbiamo vissuto non è poi tanto diverso dal ricordo dei sogni appena fatti al nostro risveglio. Questa percezione del passato come un mondo fatto di sensazioni e immagini sfuggevoli, nel suo essere finito mi coglie serena ma suscita in me un inevitabile senso d’inquietudine, come quella che si ha dopo aver fatto un sogno conturbante. Ed è proprio quello che alla fine rifletto nelle mie opere: dietro un’apparenza gradevole che trasmette serenità e mette a proprio agio l’osservatore, c’è un elemento che per qualche motivo, riesce ad inquietarlo. Alcuni miei lavori nascono da un’idea a priori, sono il frutto di riflessioni e messe in atto con tanto di scenografia. Invece altre mie opere più oniriche e simboliche scaturiscono da un bisogno quasi irrefrenabile di scattare e creare nuovi scenari attraverso l’uso del fotomontaggio. In questi casi mi lascio guidare dall’intuizione e dall’estetica degli elementi che ho a disposizione senza pensare troppo al significato di quello che sto realizzando. Solo a lavoro concluso capisco di aver dato voce a qualcosa che abitava in me e che attraverso l’arte è riuscito ad emergere. È qui che i miei lavori possono dirsi onirici perché accade come con i sogni: prima li faccio e poi l’interpreto. Non si decide mai che cosa sognare. I sogni sono una voce libera che prescinde da ogni nostra volontà.

 

Biografia

Fotografa autodidatta, Montserrat Diaz, nata a Malaga ma trapiantata a Milano dal 2000 dove si laurea in Lingue e Letterature Straniere, ha sempre avuto una grande predisposizione per l’arte. Anche se inizialmente ama esprimersi attraverso la pittura, nel 2014 riscopre la fotografia e da allora diventa il medio attraverso il quale preferisce esprimere sé stessa.

In modo spontaneo è portata a rappresentare situazioni oniriche in cui i soggetti vivono in modo normale l’irrazionalità insita nella scena. Le sue “immagini”, come lei stessa le chiama per sottolineare il fatto che siano spesso frutto di fotomontaggi, richiamano quel mondo onirico che da sempre l’attira, e imitano il meccanismo messo in atto durante il sogno, tramite il quale si vengono a creare nuovi mondi in assoluta libertà partendo dalla rielaborazione dei momenti vissuti durante la veglia. Per i suoi lavori prende spunti dal realismo magico e il fantastico di Borges studiato all’università più che dal mondo della fotografia.

 

Il Direttore della Galleria FIAF

Paolo Ferrari

[tratto dal sito ufficiale dell’autore col suo consenso]

 

 

 

Galleria FIAF – “AFFIORARE” di Virginia Malaguti

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AFFIORARE

Nel linguaggio dei fiori, la magnolia è simbolo di dignità e perseveranza, ma anche di nobiltà e bellezza superba. Ogni rosa, invece, ha un significato specifico. I fiori e la natura possono esprimere sentimenti e sensazioni, senza bisogno di parole. Ed è proprio in questo modo che la giovane autrice di questo delicato lavoro di concetto, ha parlato di sé, della sua personalità, del suo vivere e del suo vissuto.

Un lavoro che vive di associazioni tra fiori/natura e stati d’animo, da cui l’esigenza di utilizzare il dittico come forma espressiva.

La specificità delle immagini è spesso criptica per la stessa autrice, ma alla nostra osservazione attribuiamo sensibilità, che di pancia accomunano idee con immagini che si associano per linee-segni-simulazioni-ripetizioni che ci pongono un tratto di unione che meglio illustra contesto e apparenza.

Sono lenti affioramenti di associazioni che scavano nel profondo dell’animo di una ragazza che ama osservare e interrogarsi.

La sua costante presenza è quindi decodificata con apparente leggiadria, ma non meno profonda del “significante” insito nell’immagine racchiusa nei dittici.

Daniela Bazzani e Patrizia Digito

Virginia Malaguti nasce nel 1994 a Mirandola (MO).

Durante il percorso di studi all’Università di Verona si appassiona al mondo della fotografia e per questo gli amici decidono di regalarle un corso fotografico al conseguimento della laurea.

Socia attiva del Photoclub Eyes BFI dal 2017 fa parte del Dipartimento Giovani e ha partecipato alla creazione della mostra collettiva “La non comunicazione” arricchendo le sue conoscenze e affinando la tecnica.

Questo percorso di crescita personale la porta nel 2018 a realizzare la sua prima esposizione fotografica denominata “Affiorare”.

 

Virginia Malaguti

Incontro con Luciano Bitelli

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Lunedì 18 Marzo alle ore 21.15

presso la sede del Photoclub Eyes BFI

di San Felice sul Panaro (MO) in via Montessori 39

incontro con il fotografo

LUCIANO BITELLI

che presenterà il documento audiovisivo “SULLA VIA DEI MAYA”

L’autore sarà presentato da Ingrid Tugnoli autrice del libro “Con i suoi occhi”

Condurrà la serata Antonio Guicciardi

Ingresso libero

Proiezione Audiovisivi – RAL81

 

Proiezione audiovisivi
Gruppo Fotografico RAL 81

Lunedì 4 Febbraio alle ore 21.15

presso la la sede del Photoclub Eyes di

San Felice sul Panaro (Mo) in via Montessori, 39

sarà ospite il Gruppo Fotografico RAL 81

serata dedicata alla proiezione di audiovisivi fotografici e a considerazioni sull’idea, lo sviluppo del tema e la tecnica comunicativa di questo genere fotografico.

Ingresso libero