Fabio Baraldi – 17,30
L’ambiente di lavoro, che ospita un ampio numero di persone, che incontra giornalmente abbozzando un fugace saluto, lo ha portato ad interrogarsi sulla personalità di chi stava salutando.
Cosa resta di una giornata di lavoro passata gomito a gomito con nostri simili? Possiamo dire di conoscerci veramente per il semplice numero di ore trascorse insieme o c’è qualcosa di più? Quand’è che ci conosciamo veramente?
Con il suo lavoro, Fabio ha voluto cercare di rispondere a queste domande, senza certamente trovare una risposta univoca. Ma è certo che, quando allo scoccare delle 17.30, ha cominciato a scattare ritratti ad alcuni dei propri colleghi in uscita dal lavoro, l’autore ha cominciato ad avere la percezione di chi aveva di fronte.
Storie insospettabili, vite tanto semplici quanto complesse e interessanti: tutti con qualcosa da dire e da mostrare con il proprio volto. Una scoperta da un punto di vista umano e intimo, perché la fotografia è una rivelazione a posteriori dell’anima di ognuno di noi.
Biografia
Fabio Baraldi nasce a Modena nel 1975.
Si avvicina al mondo della fotografia attraverso il Magico, manifestazione fotografica nazionale che si svolge ogni anno a San Felice sul Panaro, attratto dalle atmosfere surreali dell’evento e dalla particolarità dei protagonisti.
Entra a far parte del PHOTOCLUB EYES BFI nel 2011 al fine di migliorare la tecnica fotografica e crescere artisticamente.
Principalmente appassionato di fotografia sportiva, nel 2016, incuriosito e affascinato da molti autori internazionali, inizia a dedicarsi ad un altro genere: la ritrattistica.
Questo tipo di scatti consente a Fabio di trovare la sua dimensione ricercando le emozioni delle persone attraverso la complicità del momento.
Nel 2018 si avvicina anche alla fotografia analogica con l’intento di arricchire ulteriormente il suo bagaglio artistico ed arrivare un giorno a realizzare ritratti ai sali d’argento.
Nel 2019 realizza la sua prima esposizione personale denominata “17:30”.