Testo di Silvano Bicocchi
Progetto EYES-365: Detto… Fatto!
Il progetto fotografico “EYES-365”, ideato e realizzato dal Photoclub EYES BFI di San Felice s/Panaro (MO), ha dell’incredibile!
Sì! E’ proprio il Photoclub EYES di San Felice s/Panaro che si è distinto con i 17 Festival di “Fotoincontri” (dal 1994 al 2010, più una speciale edizione nel 2013 post-sisma) che sono rimasti nel cuore di migliaia appassionati fotografi di tutt’Italia, e con il “Magico Carnevale” che, ideato da Mario Lasalandra MFI, nel 2003 è giunto quest’anno alla sua 13° edizione ed è ancora un atteso appuntamento annuale imperdibile per il fotoamatore italiano.
San Felice s/Panaro è anche la cittadina ferita a morte dal terremoto, tragicamente avvenuto nella notte del 20 e nella mattinata del 29 maggio 2012.
Tutte queste esperienze vissute hanno concorso a formare un particolare immaginario collettivo nei Soci del Photoclub EYES che molto probabilmente ha concorso prima nell’ideare e poi nel trovare quell’appassionato impegno dei numerosi soci che hanno contribuito alla brillante performance di questo progetto straordinariamente innovativo.
Il 06 agosto 2015 si è concluso questo progetto, avviato il 07 agosto 2014. Pensando al carattere dopolavoristico che normalmente caratterizza le Associazioni fotografiche, questa esperienza collettiva trova un suo particolare valore proprio nell’essere stata compiuta nell’ambito di un Circolo Fotografico FIAF.
Ma cos’è il progetto EYES-365? Per comodità riprendiamo la spiegazione del Presidente Luca Monelli:
Avete presente l’applicazione WHATSAPP?
Noi del Photoclub Eyes abbiamo creato un gruppo che, con i limiti numerici dell’applicazione, è formato da 50 soci iscritti al nostro circolo fotografico.
Ogni giorno nel gruppo viene lanciato un tema fotografico al quale i soci possono partecipare postando un massimo di tre immagini.
Le foto devono essere “fresche di giornata” e devono essere realizzate con uno smartphone e postate nell’applicazione entro le ore 24 del giorno stesso.
Sono ammesse anche le post-prodotte solo con le varie APP che si possono scaricare dagli stessi “telefonini”.
Chi vince il concorso giornaliero deve poi scegliere il tema del giorno successivo, comunicandolo entro le 9 del mattino, poi sarà giudice delle foto pervenute e dovrà proclamare la foto vincitrice tra tutte quelle postate, esprimendo le motivazioni della scelta.
Con questo dispositivo concettuale che lo governa EYES-365 presenta i forti tratti dell’esperienza estrema: per il quotidiano impegno richiesto per tutto un anno senza interruzioni; per il ritmo ossessivo che lo ha posto a rischio di fallimento ogni giorno; per l’urgenza in creatività fotografica nel realizzare immagini a “tema dato” ideato giorno per giorno e quindi la sensibilità culturale nel trovare quotidianamente un tema inedito e attraente.
Si sa “tra il dire al fare c’è di mezzo il mare” e come in ogni ardua impresa EYES-365 ha costantemente vacillato tra il fallimento e la vittoria; se oggi ne parliamo non è perché è stato ideato ma solo perché è stato perfettamente realizzato dai partecipanti.
Dato l’entusiasmo col quale i soci del Photoclub EYES hanno partecipato, riflettiamo sui termini di questo progetto per capire: i presupposti sui quali si fonda; le dinamiche di gruppo che ha posto in atto e i risultati ottenuti.
I presupposti:
- Lo smartphone è uno strumento completo per realizzare immagini fotografiche ed è sempre in uso della gente.
- Gran parte degli appassionati fotografi pubblica frequentemente sui social le proprie immagini, promuovendo così un’individuale attività fotografica.
- E’ esistente nei soci il desiderio di migliorare le proprie capacità espressive in fotografia.
- E’ vivo nei soci il piacere del momento collettivo e relazionale nella condivisione e nel confronto delle proprie immagini fotografiche.
Le dinamiche di gruppo poste in atto dal progetto:
- Dare 365 occasioni per affermare la propria fotografia.
- Educare ad affrontare un “tema dato” diverso ogni giorno.
- Educare a guardare le immagini realizzate dagli altri.
- Responsabilizzare a rotazione gli iscritti, nel giudizio delle immagini del giorno con la scelta dell’immagine vincitrice.
- Formulare un tema inedito che sia stimolante rispetto agli altri già trattati.
- Educare a partecipare ogni giorno superando le difficoltà pratiche che questo comporta e sentirsi costantemente parte attiva di un progetto collettivo.
- Conoscere ogni autore partecipante: nello stile fotografico, nella perseveranza e creatività.
- Conoscere il valore del faticoso costruire insieme agli altri un’esperienza fotografica concreta e sentirsi parte viva di un gruppo coeso.
I risultati ottenuti:
- 85 partecipanti al progetto di età più varia (dai 20 ai 60 anni), 365 diversi temi ideati, circa 20.000 foto postate nel Gruppo Whatsapp, 24 i temi vinti dal migliore autore, 62 i partecipanti con almeno una vittoria, 20 i salami mangiati per festeggiare chi aveva raggiunto le 10 vittorie.
- Si è dimostrato che lo smartphone è un sistema completo di produzione di immagini fotografiche di forte capacità espressiva.
- Ha posto in essere un processo creativo di gruppo che ha stimolato quello individuale con motivazioni molto innovative indotte dal media.
- Il lungo esercizio della fedeltà al conseguimento di un risultato comune, ha fatto maturare un intimo sentimento d’appartenenza al gruppo che raramente viene raggiunto anche dopo anni nella vita di un Circolo fotografico.
- Ha permesso ad ogni partecipante di scoprire il valore del protagonismo artistico che dall’iniziale competitività è maturato nella complicità per poi scoprire il valore del risultato corale.
- Scoprire cosa si è capaci di realizzare in fotografia e di cosa sono capaci gli altri.
- Comprendere il proprio valore riconoscendo il valore degli altri.
E’ difficile, per chi non ha vissuto sulla pelle la traumatica esperienza di un terremoto, accettare i tratti estremi di questo progetto: l’urgenza in ogni fase, l’estenuante persistenza quotidiana del dover ideare e comprendere, la severa conseguenza del dover agire…pena il fallimento o la vittoria.
Ritengo che per comprendere le ragioni dell’ideazione e il successo di EYES-365 non si possa prescindere dall’esperienza traumatica causata dal sisma.
Perché la violenza di un terremoto che spacca tutto, cose e persone, inevitabilmente ti cambia dentro… nell’inconscio!
Esso, in pochi secondi: trasforma in macerie monumenti, fabbriche, case; devasta i risultati materiali di una vita di lavoro e scardina senza pietà tutte le certezze acquisite in una normale vita laboriosa; trasforma il senso della realtà degli uomini che sopravvivono ad esso e cambia il metro col quale dimensionare il senso del futuro.
Leggete i commenti degli autori partecipanti a progetto EYES-365 e sentirete tutta l’energia di un’umanità fresca, concretamente risorta.
Non c’è traccia di quella incapacità d’innovare che troppo spesso notiamo nell’umanità rassegnata alla decadenza del nostro tempo postindustriale.
Sono le immagini, le messaggere di questa umanità risvegliata che, per la rapidità del dover fare, inevitabilmente ha sollecitato profondamente ogni propria risorsa creativa. Si nota in esse il vigore di un sano desiderio individuale, nel presentare agli altri la propria foto, che Whatsapp ha trasformato in vera energia collettiva. Si è assistito a un processo coinvolgente dove rapidamente la foto individuale è diventata stimolo alla creatività fotografica collettiva!
Quanti ghiacci interiori sono stati rotti nel dare evidenza anche a sentimenti nascosti, con temi sempre più intriganti e un linguaggio iconico che si è fatto via via sempre più confidenziale e capace di mostrare l’indicibile.
Nelle immagini si legge il passare delle stagioni e i segni delle diverse generazioni d’appartenenza dell’autore. Questi elementi universali sono diventati via via lo sfondo di questo processo creativo di gruppo e con la loro autorità morale hanno mantenuto il contesto nell’ambito della pubblica espressione artistica che con la sua alta Aura ha arginato i sempre possibili sbandamenti nella negativa volgarità.
Nelle immagini si legge un rapporto di genere, tra maschile e femminile, fortemente innovativo che consapevolmente ha aperto reciprocamente nuovi sguardi, con ironia, trasgressione e una viva volontà di incedere oltre lo stereotipo.
Le immagini colpiscono per l’ampiezza del gusto verso il fotografico, con l’uso del mosso, lo sfuocato, il B/N, i nuovi profili colore e la ricerca continua dell’improbabile rinunciando consapevolmente alla ripetizione e all’imitazione.
Infine il consapevole e diffuso comporre immagini con le figure retoriche della metafora, la similitudine, l’ossimoro, la metonimia, ecc., denota il raffinato e profondo percorso culturale in atto tra i soci del Photoclub EYES.
Concludendo, ritengo che il valore del progetto EYES-365 sia da misurarsi nello stesso modo col quale si considera l’opera di un autore maturo, tenendo conto che qui prevale il collettivo.
Il collettivo diventa potente e intrigante quando, come in questo caso, è orientato in un percorso virtuoso. Nel seguire il compiersi di un progetto collettivo si assiste con emozione all’espressione di un’ampia gamma di sentimenti sempre più intimi, dovuti ad un continuo esercizio di profondità che foto dopo foto tocca sorprendentemente le verità della vita.
Silvano Bicocchi
Direttore del Dipartimento Cultura FIAF
09/12/2015