CAPOLINEA – Tema dell’anno Di Cult 2017
presso la sede del Photoclub Eyes
Via Montessori 39 a San Felice sul Panaro (MO)
incontro con Silvano Bicocchi
critico di fotografia e
direttore del Dipartimento Cultura della FIAF
http://www.fiaf.net/agoradicult/2016/12/04/capolinea-tema-dellanno-di-cult-2017/
Elaborazione del
Concept – 01
Annunciamo pubblicamente che è “Capolinea” il tema prescelto
per il 2017.
E’ un tema di grande forza metaforica, probabilmente anche troppo forte,
talmente forte da ingenerare il rischio di restare prigionieri negli stereotipi
che tutti abbiamo in mente nel pronunciarlo.
Il tema è potente e dobbiamo andare oltre la prima impressione.
Se volete ci andremo insieme con la serie dei post di elaborazione del concept
che viene aperta da questo mio ma che continuerà con i contributi che
ognuno di voi iscritti è invitato a dare.
L’elaborazione del “concept tematico” ha lo scopo di dilatare
con l’analisi fotografica e mentale le tante potenzialità che questo
tema offre, al fine d’aumentare i punti di vista del nostro vedere e pensare.
La metafora è
un figura retorica che porta la nostra mente a traslare il significato che attribuiamo
a un’immagine, dal concreto delle cose all’astratto di un pensiero;
è l’esercizio di un linguaggio figurato. Pertanto innanzitutto
occorre analizzare il cose, per capire quali sono gli elementi che accendono
la nostra immaginazione metaforica.
Nelle cose, un Capolinea è la stazione terminale, di un servizio di trasporto
pubblico, il cui itinerario presenta delle stazioni intermedie. Quindi in ogni
itinerario ci sono due capolinea.
Già fotografare questo particolare spazio, prima definito, è coerente
col tema.
Consiglio a tutti di fotografare il proprio Capolinea; perché, con l’emozionante
conoscenza diretta, sarà la nostra interpretazione soggettiva a ridimensionare
lo stereotipo che abbiamo in mente.
Io l’ho fatto e ho visto questo:
Al capolinea termina la corsa in un verso e se si vuole continuare a viaggiare
non si può fare altro che tornare indietro da dove si è venuti.
Il capolinea è uno spazio aperto al passaggio dei flussi di persone che
arrivano o partono… nessuno resta perché non vi si può albergare;
quindi è un Nonluogo.
A parte i gruppi, raramente gli individui che lo affollano parlano tra loro
e quindi non si creano relazioni se non un muto scambio di sguardi e un normale
atteggiamento comportamentale.
Come in una rappresentazione
teatrale, tre sono gli elementi che compongono questa realtà: la scena,
le figure, le azioni.
La scena:
Può essere dei più diversi tipi, cambiando il mezzo di trasporto
(autobus, metropolitana, treno) e il tipo di località dove è posto
il capolinea (paese, periferia, città, metropoli).
Le figure:
Nel capolinea si perpetua una vicenda collettiva tra persone isolate nella propria
individualità ma che condividono dei ritmi spaziali e temporali (pensate
solo alla massa dei pendolari) dando vita a una storia silenziosa, dove gli
sguardi sono il principale mezzo di una relazione silente che accende l’immaginario
individuale.
Le azioni:
Come in ogni stazione si può arrivare o partire, ma non è una
stazione di passaggio perché nel capolinea termina o inizia l’itinerario
e quindi si può cambiare direzione o, se c’è, cambiare intineraio.
Come in ogni spazio pubblico le persone vivono l’esperienza dell’incontro
occasionale che si perfeziona con il reciproco esibire la propria immagine.
La metafora si
accende in noi quando la nostra immaginazione, alimentata dalla realtà,
ci porta ad attribuire alla fotografia un significato che va oltre il senso
concreto delle cose. Si sa: l’immaginazione metaforica conosce ragioni
che la ragione non conosce (1).
Se nell’interpretare il tema “Capolinea”, ad esempio intendiamo
come “itinerario” la “vita umana” già si aprono
scenari molteplici a seconda che consideriamo la sfera individuale o quella
collettiva – la vita giovane o anziana – ma… c’è
tanto altro ancora. Di itinerari ce ne sono di tantissime altre nature e scoprirle
potrebbe essere il modo per rendere personale il nostro progetto fotografico.
Buona luce.
Silvano Bicocchi
Direttore del Dipartimento Cultura FIAF